Da attrazione turistica a teatro di suicidi: il grande nido di Hudson Yards sarà off-limits a tempo indeterminato
Un tuffo da 46 metri di altezza, anzi tre. Un ragazzo di San Antonio, Texas, l’ultima vittima, che si aggiunge a chi prima di lui, una donna di 24 anni e un 19enne del New Jersey, ha deciso di togliersi la vita gettandosi da una delle più famose attrazioni turistiche della Grande Mela.
In totale tre suicidi in un meno di un anno, che hanno determinato la chiusura temporanea dell’edificio. Come stabilito dalla società immobiliare che ha sviluppato gli Hudson Yards, la Related Companies, si dovrà attendere il verdetto di psichiatri ed esperti di architettura del paesaggio prima di poter ipotizzare una data di riapertura.
Al momento si sta lavorando sulla creazione di strategie di prevenzione, come la costruzione di barriere aggiuntive, che però ostacolerebbero la vista dell’attrazione turistica.



The Vessel – progettato dall’architetto britannico Thomas Heatherwick, il Vessel si presenta come un enorme alveare di cemento armato rivestito in acciaio al bronzo, composto da 16 piani, 154 rampe di scale, 2500 gradini e 80 terrazze con una vista unica sulla città.
Un edificio, un monumento, un’opera d’arte, definirlo è complicato. Il suo stesso nome non è chiaro, visto che “Vessel” è solo temporaneo. I proprietari della struttura, infatti, hanno chiesto al pubblico di dargli un nome attraverso un sito web dedicato: per ora sui social è stato soprannominato “The Shawarma” (il kebab).
La sua costruzione, iniziata ad aprile 2017 e conclusa a marzo 2019, rientra nel grande progetto di riqualificazione “Hudson Yards”, nel West-End di Manhattan. Il complesso comprende abitazioni residenziali, uffici e hotel di lusso, ma anche negozi, grandi spazi aperti e attrazioni turistiche, come the Edge, l’osservatorio più alto della città e di tutto l’emisfero occidentale (è situato al 100esimo pianto dell’edificio 30 Hudson Yards).