Nuova arena del Colosseo, tra tecnologia e sostenibilità

High tech, leggera, sostenibile e completamente reversibile: ecco come sarà, a partire dal 2023, la nuova arena del Colosseo. Un progetto dal valore complessivo di 18,5 milioni di euro che contribuirà alla conservazione e alla tutela delle strutture archeologiche restituendo al monumento la sua immagine originale

Il progetto – È la Milan Ingegneria, che in passato si è occupata di restauri e recuperi di palazzi storici come lo Spedale degli Innocenti di Firenze e Palazzo Turati a Milano, ad aver vinto il bando di gara indetto a dicembre 2020. Domenica 2 maggio il ministero della Cultura ha annunciato il progetto della società, che si occuperà perciò di ripristinare lo spazio dell’arena al centro del Colosseo. L’obiettivo dei progettisti è quello di rendere più visibile l’antico funzionamento del monumento, riscoprendo la sua funzione di “complessa macchina scenica”.

L’arena di ieri – È bene ricordare che anche nella Roma imperiale gli ambienti ipogei erano coperti con una piattaforma di tavole in legno. Questi spazi erano utilizzati per la preparazione degli spettacoli e ospitavano complicati meccanismi per azionare botole e montacarichi con cui venivano trasportati uomini, scenografie e animali.

Rendering del ministero della Cultura

L’arena di domani – La nuova piattaforma occuperà tremila metri quadri di superficie e verrà istallata alla stessa quota del piano dell’epoca Flavia. La struttura sarà composta da travi, che saranno poggiate sulle strutture murarie senza ancoraggi meccanici, e pannelli mobili. Tutte le componenti del nuovo piano di calpestio saranno ad alto contenuto tecnologico, in fibra di carbonio rivestito in legno di Accoya, e sostenibili. Il movimento dei pannelli permetterà un’apertura, e perciò anche la vista, delle strutture ipogee e dei sotterranei, garantendone areazione e illuminazione. Saranno presenti anche 24 unità di ventilazione, che ne controlleranno l’umidità e la temperatura. Il nuovo piano servirà anche per proteggere le strutture sottostanti dagli agenti atmosferici riducendo il carico idrico con un sistema di riutilizzo dell’acqua piovana, che verrà sfruttata per i bagni del monumento.

Per il rendering del progetto clicca qui

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